Descrizione
Le risorse messe a disposizione con il presente Avviso sono finalizzate all’incentivazione di aggregazioni di filiera corta nel settore della tartuficoltura e sono finalizzate a sostenere interventi volti a favorire l’incremento della produzione, la concentrazione dell’offerta e lo sviluppo dell’attività di trasformazione, valorizzazione e commercializzazione.
Soggetti beneficiari
Possono usufruire dei contributi previsti dal presente avviso le Associazioni di tartufai senza fini di lucro della Regione Emilia-Romagna che eseguono interventi colturali e/o di piantumazione di essenze tartufigene idonei a garantire o potenziare la produzione di tartufi per la libera raccolta.
I richiedenti devono:
- essere regolarmente iscritte ai registri nazionali e/o regionali del Terzo Settore;
- essere in possesso di Codice Fiscale attivo;
- essere iscritti all’Anagrafe Regionale delle Aziende Agricole, con posizione debitamente validata;
- possedere regolare titolo di conduzione o gestione a scopo tartufigeno dei terreni oggetto di richiesta di contributo, in corso di validità.
- essere in regola con i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali.
Entità e forma dell’agevolazione
Il contributo erogabile viene calcolato, con riferimento a quanto indicato in domanda dal richiedente, sommando i valori di seguito indicati:
- una quota è riferita all’estensione del terreno in conduzione effettivamente boscato destinato alla produzione di tartufo per un importo di euro 120,00 per ettaro;
- una quota è riferita all’estensione di terreni ex-seminativi in conduzione oggetto di autorizzazione del proprietario per poter eseguire interventi di piantumazione di essenze tartufigene finalizzati alla creazione di nuove aree produttive per un importo di euro 200,00 per ettaro;
- una quota riferita all’impegno per il mantenimento e/o conservazione ambientale finalizzata alla salvaguardia della produzione naturale di tartufi.
A fronte della corretta esecuzione/manutenzione dei sopraelencati interventi è previsto un contributo pari a euro 130,00 per ettaro nel caso di terreni effettivamente boscati secondo i criteri definiti al paragrafo 3A (ossia la conduzione di terreni boscati destinati alla produzione di tartufo) e di euro 50,00 per ettaro nel caso di terreni ex-seminativi piantumati secondo i criteri definiti al paragrafo 3B (ossia la conduzione di terreni ex-seminativi finalizzati alla creazione di nuove aree produttive tartufigene).
La disponibilità finanziaria è di € 90.000,00 così suddivise:
- € 40.000,00 sull’anno di previsione 2024;
- € 50.000,00 sull’anno di previsione 2025;
Attività finanziabili e spese ammissibili
Il contributo è erogato sulla base dell’estensione del terreno in conduzione a scopo tartufigeno e, in presenza di assunzione di impegni al mantenimento e/o conservazione ambientale finalizzata alla salvaguardia della produzione naturale di tartufi per la libera raccolta, come di seguito indicato:
A – nel caso in cui si abbiano in conduzione terreni boscati destinati alla produzione di tartufo, l’Associazione si impegna a mantenere e/o eseguire nell’area i seguenti interventi colturali nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento Forestale Regionale n. 3 del 2018:
- abbattimento totale o parziale delle piante secche, stroncate o danneggiate;
- eliminazione della vegetazione infestante (vitalbe e edera rampicante);
- contenimento dei rovi;
- cura della rete di regimazione idrica superficiale;
- rimozione o accatastamento del materiale di risulta del sottobosco per evitare pericoli d’incendio o diffusione di infestazioni da parassiti;
B – nel caso in cui si abbiano in conduzione terreni ex-seminativi finalizzati alla creazione di nuove aree produttive tartufigene, l’Associazione si impegna ad eseguire e/o mantenere i seguenti interventi nel rispetto di quanto previsto all’Art. 50 del Regolamento Forestale Regionale n. 3 del 2018:
- messa a dimora, cura e manutenzione di piante tartufigene con sesto d’impianto regolare e densità minima di 100 piante per ettaro appartenenti alle seguenti specie: Farnia, Roverella, Cerro, Leccio, Rovere, Carpino, Tiglio, Nocciolo, Pioppo, Salice, Pino, Faggio;
- messa a dimora, cura e manutenzione con sesto d’impianto regolare di piante definite comari della produzione tartufigena con una densità minima di 100 piante per ettaro appartenenti alle seguenti specie: Ciliegio, Ginestra, Prugnolo, Corniolo o Sanguinello, Fumana o Cisto, Ligustro, Fusaggine, Rosa canina, Sambuco;
- sfalcio almeno annuale della vegetazione erbacea;
- cura della rete di regimazione idrica superficiale.