Descrizione
La Regione Emilia-Romagna intende concedere, per l’utilizzo dei fondi rustici messi a disposizione dell’esercizio dell’attività venatoria 2024-2025, contributi destinati ai proprietari o conduttori dei fondi inclusi negli Ambiti Territoriali di caccia, ivi comprese le Zone di rispetto nelle quali si pratica l’esercizio venatorio ad una o più specie e nelle Aree Contigue ai Parchi regionali nelle quali è consentito l’esercizio dell’attività venatoria.
Soggetti beneficiari
Possono usufruire dei contributi previsti dal presente avviso i proprietari o conduttori dei fondi utilizzati per la caccia che siano imprenditori agricoli con imprese attive in Emilia-Romagna e che rispettano i requisiti e soddisfano le condizioni di ammissibilità, di seguito specificate:
- siano condotte da imprenditore agricolo, in forma singola o associata, nella forma di micro, piccola o media impresa;
- siano iscritti ai registri della CCIAA;
- siano in possesso di partita IVA agricola attiva, fatti salvi i casi di esclusione previsti dalla normativa vigente in materia;
- siano iscritte all’Anagrafe Regionale delle Aziende Agricole;
- dimostrino, attraverso la posizione validata in Anagrafe delle Aziende Agricole, la legittima disponibilità dell’azienda nell’ambito della quale agisce l’intervento;
- siano in regola con i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali.
Entità e forma dell’agevolazione
Il contributo riconoscibile viene calcolato, con riferimento a quanto indicato in domanda dal richiedente, sommando i valori di seguito indicati:
- una quota riferita all’estensione complessiva del fondo destinato alla gestione programmata della caccia nello specifico ambito di riferimento, euro 5,00 per ettaro;
- una quota riferita ai diversi tipi di impegni assunti per la conservazione ed il mantenimento ambientale (gli elementi oggetto degli impegni devono essere inclusi nei mappali che sono nelle diponibilità dell’azienda”), come segue:
- “Recupero e mantenimento di aree aperte in aree vocate alla presenza di ungulati di alta collina e montagna”: Per l’impegno riferito al recupero di aree aperte mediante sfalcio è previsto un contributo pari ad Euro 400,00 per ettaro mentre per l’impegno riferito al
mantenimento di aree già recuperate l’importo previsto corrisponde ad Euro 300,00 ad ettaro. La superficie ammissibile a contributo è compresa tra un minimo di 0,5 ettari ed un massimo di 4 ettari per fondo, anche in più corpi; - “Tutela degli ambienti idonei alla sosta, al rifugio, all’alimentazione, alla nidificazione della fauna selvatica”: E’ previsto un contributo pari a € 0,25/mq fino ad un massimo di Ha 0,5 per fondo anche qualora le superfici fossero di dimensioni superiori. Quanto ai punti di abbeverata è previsto comunque un contributo minimo di € 100,00 ciascuno;
- “Mantenimento di prati polifiti permanenti in pianura”: Per tale impegno è previsto un contributo pari ad Euro 300,00 ad ettaro;
- “Mantenimento di bacini di risaia allagati”: Per tale impegno è previsto un contributo pari ad Euro 130/ettaro per un massimo di 4 ettari a fondo anche qualora le superfici fossero di dimensioni superiori.
- “Recupero e mantenimento di aree aperte in aree vocate alla presenza di ungulati di alta collina e montagna”: Per l’impegno riferito al recupero di aree aperte mediante sfalcio è previsto un contributo pari ad Euro 400,00 per ettaro mentre per l’impegno riferito al
L’importo massimo dell’aiuto erogabile al singolo imprenditore pari ad euro 25.000,00.
La dotazione finanziaria è di Euro 56.000,00.
Attività finanziabili e Spese ammissibili
L’aiuto è riferito all’estensione complessiva del podere utilizzato per la gestione programmata della caccia, unitamente all’assunzione da parte del richiedente degli impegni di mantenimento e/o conservazione ambientale di seguito elencati:
- Recupero e mantenimento di aree aperte in territori vocati alla presenza degli ungulati di alta collina e montagna;
- Tutela degli ambienti idonei alla sosta, al rifugio, all’alimentazione, alla nidificazione della fauna selvatica, attraverso la conservazione di:
- siepi, anche alberate, alberi isolati o in filare o in piccoli gruppi in pianura;
- maceri e stagni in pianura;
- laghetti, stagni e punti di abbeverata in collina e montagna.
- Mantenimento di prati polifiti permanenti in pianura;
- Mantenimento di bacini di risaia allagati con stoppie dopo la raccolta del riso.